domenica 12 giugno 2011

Viaggio surreale alle Cinque Terre e Portovenere

Durante lo scorso ponte del 2 giugno, anche per festeggiare il mio ultimo giorno di lavoro, siamo stati a fare un breve giretto alle Cinque Terre, ma non solo. 




Viaggetto che, a causa di tutto quello che è capitato, si è trasformato in un'esperienza surreale.

Giovedì 2, partenza alle 7.30 del mattino. Mio marito scambia la vacanza (a cui hanno partecipato anche i miei genitori e le mie sorelle) per una gita scolastica e con i Muse a paletta sul lettore cd, guida il furgone a folle velocità lungo la strada piena di curve che porta fino al casello autostradale, percorso che stimola il mal d'auto anche a chi non l'ha mai avuto. Imboccata l'autostrada, con i parenti chi giallo, chi giallino e chi bianco in volto, Angela apre le danze vomitando per la prima volta in vita sua causa mal d'auto. E dopo neanche venti minuti dalla partenza siamo fermi all'autogrill a cambiare i vestiti e pulire il seggiolino. 
Con un odore orrendo per tutta la macchina, proseguiamo verso la nostra meta (un agriturismo vicino a Aulla, MC) lungo l'autostrada, finchè sempre mio marito ha la seconda idea geniale della giornata: invece che proseguire sull'autostrada, visto che forse sulla Cisa ci sarà traffico, imbocca la strada per il Passo del Cerreto. E qui altra dose di mal di macchina per tutti. Inoltre la strada è pienissima di buche, e io devo stare aggrappata alla maniglia sopra il finestrino, tenendomi come una scimmia alla liana, onde evitare di partorire sul furgone. Metteteci anche panorama zero a causa della fitta nebbia e avete il quadro completo della situazione.
Una volta arrivati all'agriturismo (Ponte del Vegnuti, molto bello), penso che finalmente potrò schiantarmi su una delle comodissime sdraio a disposizione... 




Macchè... Piccola rinfrescatina e via alla volta di Lerici e Tellaro. Bellissimi davvero, specialmente Tellaro.




Venerdì 3 decidiamo di visitare le Cinque Terre, prendendo il treno da Aulla fino a La Spezia e poi il regionale per Riomaggiore. Arriviamo in stazione e ovviamente... sciopero dei treni! Va beh, se deve continuare così come è iniziata, andiamo bene... Decidiamo di andare a La Spezia in auto, parcheggiando in un posto fuori dal mondo per non addentrarci nel traffico cittadino. Mentre mio marito fa i biglietti per il traghetto per Portovenere, ci sediamo su una panchina. Dopo qualche minuto non ne possiamo più dalla puzza di marcio che c'è. Ovviamente c'eravamo seduti nell'unico posto del porto della Spezia con tanto di cartello con scritto "Sewer - fogna"...




Scendiamo a Portovenere e pranziamo in un osteria molto carina (Osteria Baracco). Cibo molto buono, stendiamo invece un velo pietoso sulla cameriera che accoglie a mugugni i clienti e indica i tavoli facendo un gesto con la testa.
Pomeriggio, dopo essermi assicurata che tutti abbiano digerito (non volendo aggiungere il mal di mare al mal d'auto del giorno prima), prendiamo una barca per fare il giro delle Tre Isole (Palmaria, Tino e Tinetto). Consigliatissimo.




Tornati a La Spezia, torniamo verso la macchina lungo una strada parallela al porto, ma dopo aver camminato per oltre mezz'ora, mio marito (che ha la cartina in tasca) si accorge che poi, tanto parallela non era... Allora perdo le staffe e gli dico che o si arriva entro i prossimi due minuti alla macchina o viene a prendermi direttamente dove siamo. Lui insiste che non può essere tanto lontano e dopo 50 minuti di camminata nell'afa della città ed aver chiesto lumi a qualche passante, troviamo finalmente la nostra macchina.
Arrivati all'agriturismo mi fiondo a sdraiarmi nel letto, mentre Angela va a travasare acqua in piscina.





Sabato 4 decidiamo di ritentare la sorte e seguendo il programma prestabilito prendiamo il treno fino a Riomaggiore. Visto il numero di persone che salgono, ci chiediamo se è la norma o se è una cosa eccezionale per il ponte del 2 giugno (qualche ora dopo un negoziante ci confermerà che abbiamo beccato i giorni più frequentati dell'anno, insieme al periodo di Pentecoste... quindi se potete, evitate di andare in queste due circostanze). 


Il nostro programma prevede oggi una breve visita a Riomaggiore e poi di nuovo in treno fino a Manarola, per poi percorrere a piedi il sentiero fino a Corniglia. Alla biglietteria (ah sì, bisogna acquistare il biglietto anche per percorrere a piedi i sentieri) ci informano che il sentiero che volevamo percorrere è chiuso per lavori. E come poteva essere altrimenti?!? 
Optiamo quindi per la trafficatissima Via dell'amore, da Riomaggiore a Manarola, dove camminiamo in fila indiana, stando attenti a non pestare i piedi degli altri, invece di guardare il panorama. 




Arrivati a Manarola, ci rendiamo conto che la situazione è critica a causa dell'incredibile affollamento, alla stazione del treno iniziano le prime risse ("c'ero prima io", "mi hai pestato il piede", ...) . Le carrozze iniziano ad assomigliare a un carro bestiame, con tanto di condensa - effetto stalla sui vetri, e non si respira più.
Decidiamo quindi di saltare la visita a Corniglia e dirigerci direttamente a Vernazza. Dopo la visita al paese, pranziamo, anche per cercare un po' di refrigerio dal caldo (34°!!!). Nel pomeriggio visitiamo al volo Monterosso, sfiniti dalla calca e dal caldo.




Domenica 5 ritorno a casa. Almeno durante questa giornata è andato tutto bene! Visto l'andazzo mi sarei aspettata almeno di bucare un pneumatico o di finire la benzina...

4 commenti:

  1. Bella avventura..... i nonni cosa hanno detto di questa uscita con la guida?

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  2. Penso che l'esperienza di "viaggio organizzato" sia stata aperta e contemporaneamente chiusa...!

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  3. presto ci andrò anch'io alle cinqueterre

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    1. Spero che il tuo viaggio possa essere più rilassante del mio... :-)))
      comunque è un posto stupendo, ci tornerei oggi stesso!
      buone vacanze

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