martedì 7 giugno 2011

Pannolini e impatto ambientale

Questa settimana volevo scrivere solo del referendum, vista l’importanza, ma poi ieri mio marito mi ha segnalato questo articolo, uscito sul portale del gruppo Adnkronos e poi rimbalzato da vari siti e agenzie, dal titolo “I pannolini usa e getta contro i lavabili, l’ambiente dice no ad entrambi”



L’articolo in questione inizia osannando l’inventore degli u&g, nonché fondatore della Pampers, Victor Mills, per poi entrare più nel dettaglio della questione, e cioè l’impatto ambientale dei due tipi di pannolini.
Per arrivare a questa conclusione: l'utilizzo di pannolini monouso per 2 anni e mezzo per un solo bambino corrisponde mediamente all’emissione di 550 kg di Co2. L’utilizzo di lavabili, invece corrisponde mediamente all’emissione di 570 kg di Co2.
Quindi ambientalmente non c’è differenza, anzi il monouso è sensibilmente meno inquinante del lavabile.
Certo, nell’articolo si ricorda che c’è anche il rovescio della medaglia, e cioè lo smaltimento dei 4500-5000 pannolini monouso che un bambino utilizza fino allo spannolinamento (con i quali si potrebbe stipare un intero appartamento, ma nessuno lo dice…). E che per produrre un solo (dico un solo) pannolino monouso servono 4 litri di acqua e 100 g di polpa di legno, mentre poco sotto i lavabili vengono demonizzati proprio per il grande utilizzo di acqua necessario per i lavaggi. 

E che il business del futuro sarà produrre pannolini sempre usa e getta, ma che non diventeranno rifiuto (con buona pace delle poche ditte che da anni lo fanno, proponendo pannolini usa e getta senza cloro e con una apprezzabile percentuale di biodegradabilità, anche se il 100% ahimè rimane ancora un miraggio).

Nessun accenno a tutte le altre questioni, secondo me fondamentali per valutare in maniera completa il problema: il fatto che la plastica è un derivato del petrolio, i gel chimici superassorbenti che vengono inseriti per evitare le fuoriuscite di pipì, le irritazioni da culetto super riscaldato a causa dell’effetto serra della plastica, gli imballaggi, i costi di trasporto per portare pacchi e pacchi di pannolini nei supermercati.

Oppure, più prosaicamente, al costo che le famiglie devono sostenere: per i monouso è calcolato un costo per bambino tra 1000-1500 euro circa, mentre per i lavabili il costo oscilla tra i 200 e i 700 euro, comprese le spese di acqua ed energia elettrica. Inoltre per i figli successivi c’è anche il vantaggio che si avrà il solo costo del lavaggio, mentre con gli usa e getta bisogna tornare a spendere le stesse cifre.

Nessun accenno nemmeno al fatto che quando in Paesi come Cina, India o nel continente africano si inizierà ad apprezzare la comodità dell’usa e getta, la situazione ambientale diventerà insostenibile. Ma del resto, ci saranno molti più pannolini da produrre e clienti a cui vendere.

Sono d’accordo sul fatto che pure i pannolini lavabili hanno un impatto ambientale, visto che anche la loro produzione comprende l’utilizzo di acqua, energia elettrica e materie prime; ci sono le mutandine in plastica; si devono lavare con acqua e detersivo; si usa la corrente elettrica per fare le lavatrici. Ci mancherebbe che dicessi che non hanno nessun impatto, tutto ha un impatto…

Ma sono anche convinta che la scelta dei lavabili è una scelta che va a braccetto con altre scelte ecologiche: si utilizza poco detersivo e preferibilmente ecologico, non si utilizzano sbiancanti chimici, si lava a pieno carico e a temperature basse (penso che nessuna mamma lavandaia userebbe la lavatrice per due pannolini in croce), quando non si utilizzano più si rivendono, si prestano alle amiche oppure si riciclano, ad esempio come stracci per la polvere o altro.

E inoltre, si inizia prima ad abituare il bambino ad usare il vasino, soprattutto come forma di ascolto ed attenzione ai suoi bisogni. Altro che (come si dice a fine articolo) “evoluzione della specie”...! 

2 commenti:

  1. io PURTROPPO per ora non ho scelto i lavabili per 1 motivo: ho un'appartamento piccolo e quest'inverno non avrei saputo dove mettere i pannolini ad asciugare. con l'estate mi ero ripromessa di comprarli. a dire la verità non l'ho ancora fatto, per pigrizia. ma ora me l'hai ricordato incomincio a dare un'occhio in rete. tu quale usi?

    per quanto riguarda la cucina io ho cercato di sceglierne una bella e robusta senza guardare troppo il prezzo (ti avviso che è più cara di quella ikea), perchè ho pensato che comunque starà in bella mostra in casa per altri minimo 5 anni! so per certo che di plastica mi sarei stancata io per prima!

    mamma mia, manca solo 1 mese al lieto evento... :-)

    buona giornata!!

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  2. Grazie, e speriamo che fili tutto liscio...! Per i pannoli ne uso di diversi tipi, ne ho parlato qua: http://mammatrafficona.blogspot.com/2011/05/pannolini-lavabili-si-puo-fare.html#more
    Come marche ho usato i Bambino mio (prefold) per il giorno, i fitted invece sono POpolini in cotone di bambù, e per i ciripà (che però son stati usati solo per i primissimi mesi, ho preso i Disana in cotone bio non sbiancato. Poi qualcuno mi ha regalato anche uno AIO (all in one), ma con questo non mi sono trovata troppo bene, ci mette troppo ad asciugare.
    Con questo sistema notte/giorno mi sono trovata benissimo e non ho mai avuto incidenti di percorso. Poi dai 4 mesi e mezzo ho iniziato l'EC e così anche il lavoro di lavaggio/asciugaggio è risultato minore.
    A presto

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