venerdì 4 settembre 2015

Il dolce e l'amaro dell'allattamento


Qualche mese fa è terminato il mio terzo allattamento.
Per me è stato un periodo di grazia, anche perchè fortunatamente non ho mai avuto particolari problemi: sempre avviato con facilità e concluso a termine per volontà dei miei figli. 
In questi sei anni ho imparato a cogliere molte sfumature che riguardano l'allattamento, e le ho colte solo perchè la mia storia si è intrecciata con le storie di allattamento di altre donne e mamme, e questo mi ha permesso di confrontarmi con le tipiche difficoltà che si possono vivere.

Anche io le mie piccole difficoltà le ho vissute: anche se in misura minore, e sicuramente controllabile, ho sperimentato ansie, paure, dibattimenti interni, indecisioni su cosa fare.

La cosa che ricordo con maggior ansia è la crescita scarsa del mio secondo figlio. Non era mai nelle tabelle... Io lo vedevo tranquillo e sereno, di sicuro non dava segnali di patimento per fame... eppure ogni volta pesava poco. E ogni volta mi veniva proposta la fatidica aggiunta.
Mi ricordo dell'ansia che mi prendeva a momenti, me ne stavo là, con il numero della volontaria de La Leche League in una mano, e quello dell'IBCLC più vicina nell'altra. 

Poi ho capito: non dovevo starci in questa ansia. Così ho preso la decisione di sospendere le pesate al consultorio e fidarmi solo del mio sentire. E così ho allattato in maniera esclusiva fino alla fine dell'ottavo mese, senza più ansie e paranoie.

Da questa esperienza ho però capito quanto è facile far entrare dentro di noi insicurezze e ansie, e quanto è facile cedere... "L'ha detto il pediatra".... "L'ha detto la puericultrice"... chi sono io per smentirli?
Beh, sono la madre di quel bambino innanzitutto. Mi ci è voluto un po' a prenderne atto. Io ero la madre, ero la persona che maggiormente era collegata a lui. L'unica cosa di cui avevo veramente bisogno era ascoltarmi e ascoltare il mio bambino, capire i suoi segnali, cosa voleva dirmi.
Per nostra fortuna, il pediatra è molto pro allattamento e mi ha sempre sostenuta, anche nella scelta di iniziare lo svezzamento ben oltre i canonici sei mesi.

Un'altra cosa che ho avuto modo di sperimentare è che un allattamento non è mai uguale all'altro, anche se tu sei la stessa madre. 
Con la prima figlia, passavo le ore sul divano, per quanto era pigra. Le poppate duravano minimo 40 minuti a seno, si addormentava continuamente e io nel frattempo mi sono fatta una cultura di film per occupare il tempo.
Con il secondo e il terzo invece le poppate duravano solo una decina di minuti. E la mia testa ovviamente doveva trovarci il problema: solo dieci minuti... avrà mangiato a sufficienza?

Poi con il terzo ho anche scoperto che sì, anche dopo il terzo mese possono esserci dei problemi (due volte dotto ostruito) e che anche se sei al terzo allattamento e sei una mamma esperta, puoi ancora avere bisogno dell'aiuto di qualcuno per risolvere il problema.

Ecco, l'aiuto....
Questa parolina magica che spesso, quando si parla di allattamento, non viene evocata...
Le risorse a sostegno dell'allattamento ci sono, però a volte ci si confronta con personale sanitario scarsamente o per nulla aggiornato in materia, e magari c'è anche la famiglia di origine che ti smonta, provenendo dalla cultura anni 70 in cui si sconsigliava di allattare, a favore della formula più "nutriente".

A volte però siamo anche noi donne che fatichiamo a chiedere aiuto, ad ascoltarci e a trovare la nostra strada tra le mille risposte (spesso non richieste) che ci arrivano.

A me sarebbe piaciuto trovare una figura con cui confrontarmi, senza paura di essere giudicata, con cui condividere le mie idee e riflettere sulle mie scelte di allattamento, senza farle ogni volta diventare una battaglia personale con il solo fine di sostenerle contro tutto e tutti. Ecco, avrei fatto le cose con maggior leggerezza.

Per questo, a febbraio ho deciso di fare il corso per peer counsellor in allattamento materno
Proprio durante questi anni di allattamento è nato dentro di me il desiderio di accompagnare le mamme in questo percorso, gratuitamente, mettendomi in ascolto delle loro esigenze e aiutandole a trovare la loro strada per un felice allattamento. 

Da febbraio ho già accompagnato tante mamme: mamme determinate che hanno stretto i denti pur di continuare, mamme che avevano solo bisogno di un po' di fiducia in se stesse perchè in realtà tutto stava andando bene, ma anche mamme che, di fronte all'ennesima difficoltà, con grande coraggio hanno detto basta. 
E qui il lavoro dell' "accogliere" diventa davvero grande per me, ma una volta superato il primo momento, quello in cui come consulente ti senti sconfitta, poi capisci che quella mamma va sostenuta ancora più delle altre che ce la fanno.

Ecco, quando pensiamo a una mamma che allatta ci evoca una grande dolcezza. Il mio percorso personale di allattamento e le mamme che ho incrociato sulla mia strada mi hanno insegnato che ci possono essere tante sfumature di questa dolcezza, anche tendenti all'amaro.
E che a tutte dovrebbe essere offerta l'opportunità di integrare dentro se stesse le note amare. Nel mio piccolo, spero di poter contribuire a farlo.

2 commenti:

  1. Sei una grande mamma e una grande donna :) Bellissime parole che condivido in pieno.
    Francesca

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    1. Grazie... <3
      penso che la maternità in realtà renda "grandi" tutte noi... :-)

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