Il mulino per i cereali, un valido aiutante in cucina

Da tempo ormai mi sono stufata di seguire i cosidetti "consigli per gli acquisti" per decidere cosa mangiare, e da quando c'è Angela ancora di più.

E così la parte di cibo che ci autoproduciamo aumenta di giorno in giorno. Tra poco ci sarà il granturco (abbiamo piantato la varietà tipica della Val di Fiemme, recuperata da un mio carissimo amico) e il grano saraceno.

Bello poter avere direttamente i cereali, ma molti mi chiedono: e poi? Come dire: ok, hai i cereali ma cosa ci fai? Ovviamente ci faccio farina, macinando di volta in volta la quantità che mi serve per pane, pizze, focacce, torte.

Da qualche anno siamo dotati di un mulino domestico, che non è il catafalco che tutti si immaginano che ti ruba lo spazio di mezza cucina. E' una robetta piccola, che puoi mettere in qualsiasi angolo. 
Ma è potente, e macina riso, orzo, segale, grano, farro, miglio, grano saraceno, kamut e sì, anche il mais per fare la polenta!

Abbiamo optato per un mulino elettrico con macine di pietra proprio perchè volevamo la possibilità di macinarci la farina per la polenta, oltre che per l'uso "intensivo" che ne facciamo. Altrimenti per chi non ha la necessità di macinare spesso o di macinare roba grossa, esistono anche dei mulini manuali molto carini e pratici.

Io lo uso parecchio e mi trovo benissimo. La manutenzione è praticamente nulla, salvo ogni tanto aspirare con l'aspirapolvere il foro dove esce la farina (per evitare che si intasi) e macinare ogni tanto un pugno di riso per pulire le pietre. 
Il modello che ho io macina circa un etto al minuto, quindi in 5 minuti ho la dose che mi serve per fare il pane. 

Un ultimo consiglio: per evitare gli insetti delle farine, meglio tappare il foro di uscita della farina con un ritaglio di stoffa fissato con un elastico o con un pezzetto di pellicola.