Devo parlarvi di questo libro. Assolutamente. Altrimenti rischio la separazione.
Avrete quindi già capito che l'autore è mio marito, che ha dato sfogo alla sua vena letteraria pubblicando un e-book.
Il libro parla di un viaggio, che abbiamo fatto parecchi anni fa, il coast to coast da New York a San Francisco a bordo di questo vecchio e scalcinato bus (che per la cronaca, durante il viaggio si è rotto ben tre volte).
Un bus che si trasformava in dormitorio, dispensa, cucina, a seconda delle esigenze.
Nel libro vengono descritti i personaggi che hanno viaggiato con noi, a volte davvero surreali, ripensandoci, ma anche le mille sfaccettature e contraddizioni degli Stati Uniti.
Una calda estate americana. Un vecchio autobus con 25 ragazzi di tutte
le nazionalità, attraversa gli Stati Uniti da est a ovest: New York,
Chicago, Las Vegas, Los Angeles e San Francisco, grandi fiumi e
meravigliosi parchi naturali.
E' l'occasione per conoscere questo
immenso continente dalle mille facce e un popolo variopinto,
caratterizzato da diverse etnie e culture, passando dai nativi americani
agli ultimi, irriducibili hippy. Uno sguardo curioso che vuole andare
al di là delle immagini che si susseguono dal finestrino, affrontando le
diversità che caratterizzano i luoghi visitati. Il libro racconta le
visioni, i suoni e i colori di una nazione dove l’architettura dell’uomo
sfida con audacia le meraviglie della natura... (sintesi dell'autore)
E questo è il percorso che abbiamo seguito a bordo dell'autobus:
E questo è il percorso che abbiamo seguito a bordo dell'autobus:
Se vi ho incuriosito, potete acquistare il libro qui.
Qui potete leggere la recensione di QLibri.
Per informazioni sull'autore e sulla sua filosofia di vita, ma anche per farvi due sane risate, cliccate qui.
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PS: questo un post è sfacciatamente sponsorizzato, visto che i ricavi delle vendite vanno a finire sul mio conto :-)
Ma che bello! E bravo il marito.
RispondiEliminaDovresti aggiungere tra gli argomenti legati al post "Autoproduzione" ;)
:-))))
EliminaNon ci avrei mai pensato..!
Basta però che il marito non autoproduca troppo... stavolta me la sono cavata, ma al prossimo libro non potrò rifiutarmi di fare la correttrice di bozze....