L'uovo è un segno di vita e rinascita, e la tradizione di donarle in segno di augurio risale alla notte dei tempi. In questi giorni abbiamo preparato le nostre uova, colorandole con colori vegetali: divertente, istruttivo ed economico.
Occorrente:
uova bianche
aceto
bucce di cipolla gialla
bucce di cipolla rossa
curcuma
camomilla (bustine)
caffè
rape rosse
cavolo rosso
foglie di colchico
bicarbonato
Del cavolo rosso e delle rape vanno benissimo anche gli scarti.
Innanzitutto preparate i bagni di colore, mettendo a bollire in un pentolino i vari vegetali o le spezie con un po' di acqua, circa 250 ml (per il caffè invece si fa una moka).
Lasciate raffreddare, aggiungete due cucchiai di aceto e mettete dentro l'uovo.
Fate bollire per circa 10 minuti.
A questo punto, togliete dal fuoco e controllate se l'uovo ha già il colore desiderato, altrimenti rimettetelo nel bagno di colore e lasciatelo anche per un'ora-due.
Quando li togliete dal bagno, metteteli ad asciugare in modo che non possano rotolare, altrimenti si creano delle macchie di colore.
I colori che otterrete
saranno opachi: se li volete rendere lucidi, basterà strofinare l'uovo
colorato e ormai asciutto con un po' di olio.
Inoltre, come potete vedere dalle foto, si ottengono delle tonalità pastello molto diverse dai colori abbaglianti che si ottengono con i coloranti industriali.
Ovviamente la tintura vegetale non è una scienza esatta: i colori che si ottengono possono mutare di volta in volta, sperimentare è la parola d'ordine.
Il colore che ha maggiormente suscitato l'interesse dei bambini è il cavolo rosso, che da un liquido rosso/fucsia colorava di azzurro. Ci abbiamo anche aggiunto del bicarbonato, trasformandolo in un verde (che ha dato all'uovo un colore verde oliva chiaro) e successivamente in un marrone (che ha dato all'uovo una tinta verde muschio).
Ecco i colori che ho ottenuto dalle varie tinture:
Per quanto riguarda le foglie di colchico, nella nostra zona in passato erano tradizionalmente utilizzate proprio per tingere le uova pasquali (le piante venivano chiamate "porzelàne").
Attenzione però, anche se i nostri nonni non se ne preoccupavano più di tanto, se ingerite sono piante tossiche. Se le utilizzate è quindi consigliabile lavarsi accuratamente le mani.
Dal colchico si ottiene un verdino chiarissimo (che si può rinforzare un attimo con un secondo bagno). Eventualmente, per ottenere un verde chiaro, si possono usare anche verdure a foglia verde, tipo gli spinaci.
Direi che, al di là di tutto, per essere il nostro primo esperimento di tintura vegetale, è abbastanza riuscito.
Ma quel che più importa, ci siamo divertiti e abbiamo imparato cose nuove.
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