I mesi dopo la nascita di Leonardo sono stati davvero duri per me, soprattutto per il fatto che quando è nato, Angela aveva da poco compiuto i due anni e richiedeva ancora tante attenzioni. A questo si è sovrapposto il fatto che, come penso tutti i primogeniti, non vedeva di buon grado il nuovo arrivato.
O meglio, all'inizio era tutta contenta, poi quando ha capito che Leonardo non era di passaggio ma sarebbe stato un ospite fisso, le cose sono cambiate e Angela ha iniziato a manifestare la sua ambivalenza.
Bacini un momento, e morsi il momento dopo. Carezze che si trasformavano in graffi. Anche qualche tentativo di pugni (per fortuna quasi sempre intercettati).
Il momento peggiore era quello dell'allattamento. La capisco, qualcuno chiama il latte "amore liquido", e quindi immagino cosa possa esserle passato per la testa: che le volevo meno bene, che ne volevo di più a Leonardo e chissà che altro ancora.
Un giorno, dopo che Leonardo aveva finito di ciucciare, mi ha detto: "Anch'io voglio come il Leonardo". All'inizio non capivo. Poi è venuta sul cuscino d'allattamento, si è sdraiata. Con un sorrisino mi ha detto: "Anch'io voglio ciucciare". Senza problemi l'ho fatta ciucciare, per due nanosecondi, perchè subito ha detto bleah!
Anche se ho sempre tentato di spiegarle che Leonardo ciucciava perchè era piccolo e non aveva i dentini, e che anche lei aveva ciucciato quando era più piccola, ha dovuto fare la prova del nove.
Comunque dopo quella volta non l'ha mai più chiesto.
E' rimasta però la gelosia per quel particolare momento, e allattare era diventato un vero esercizio acrobatico. C'erano giorni in cui allattavo con lei seduta sul cuscino accanto a Leonardo e altri giorni in cui sfogava una certa aggressività sia contro Leonardo, impossibilitato a mangiare con tranquillità, sia contro di me.
Non sapevo più cosa fare, per una bimba di due anni non sono cose facili da capire. Poi ho capito che le parole non servivano e che dovevo cercare altre strade.
Ho preso un paio di pantaloni vecchi, ho tagliato una gamba, l'ho imbottita con calzini vecchi, ritagli di stoffa, magliette da riciclare, due nastrini per chiudere il tutto all'estremità e voilà, ecco un velocissimo cuscino d'allattamento per le sue bambole e i suoi orsacchiotti.
Angela ne è stata felicissima, lo ha subito utilizzato e mentre io allattavo Leonardo, lei allattava le sue bambole seduta sul tappetto o sul divano accanto a me. E ho avuto, finalmente, un attimo di pace.
Ovviamente non è che dal quel giorno le cose siano cambiate dal giorno alla notte, ma la situazione è decisamente migliorata (e Angela utilizza il cuscino anche quando non sto allattando).
Immagino che questo sia un problema abbastanza comune... Come lo avete gestito? Che strategie avete adottato?
Cara, come ti capisco. Anche Amelia aveva solo 19 mesi mesi quando è nata Tecla. Difficile.
RispondiEliminaDurante l'allattamento io tenevo entrambe vicine e a lei leggevo tanti libri facendole le coccole. Comunque anche io le ho spiegato che anche lei poteva allattare le sue bambole come la mamma... ancora oggi ogni tanto le "allatta".
Le fasi di aggressività sono cicliche. Ogni volta che la più piccola faceva un progresso come star seduta, o iniziare a mangiare ecc. la più grande iniziava a mordere, graffiare e via. Passa. Adesso Amelia ogni tanto picchia Tecla e poi le chiede scusa e le fa le carezze. Vai a capire cosa le passa per la testa!
Un abbraccio
Eh, certo che sarebbe bello poter capire, soprattutto perchè sento di "sprecare" un sacco di energie in questo continuo braccio di ferro, energie che potrebbero essere usate in maniera più produttiva...
EliminaSperiamo che anche l'aggressività di Angela sia ciclica (per ora ho visto un'unica fase...). Grazie per aver portato la tua esperienza!