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venerdì 3 dicembre 2010

La fine del mondo storto

"Mettiamo che un giorno il mondo si sveglia e scopre che sono finiti petrolio, carbone ed energia elettrica." 
Inizia così il nuovo libro di Mauro Corona, "La fine del mondo storto"
Storto perchè le cose, in quel mondo, non funzionano: si spreca, si consuma troppo, si dimenticano le abilità manuali, si deride chi ancora le usa, ci si affida completamente alla tecnologia, con il pensiero che tanto tutto questo non potrà mai finire. E invece, all'improvviso, finisce.

Corona descrive cosa succederà e non va tanto lontano da quello che tante persone pensano e tanti altri autori scrivono. Lo fa con tanta rabbia, immaginando per questo mondo la fine peggiore: la morte e l'estinzione
Anche se l'argomento trattato è simile, i toni bui e che odorano di morte di questo libro sono molto lontani da quelli luminosi e pieni di speranza di un suo articolo di qualche tempo fa.

Sicuramente a molti questo libro non piacerà: chi lo legge potrebbe sentire un pugno nello stomaco rispetto al proprio stile di vita, alla perdita del contatto con la natura (Madre che permette la sopravvivenza ma anche severa Castigatrice), al considerare vergognoso l'uso delle mani, al fatto che i soldi un giorno potrebbero servire solo per alimentare il fuoco e i lingotti d'oro per ricavarne delle latrine, al fatto che con la fame non ci sono più classi sociali, potentati e lobbies. Tutti sulla stessa barca, tutti uguali. 

Sono cose che Corona dice con molta rabbia, scivolando a volte nel personale quando parla ad esempio dei critici letterari, di quelli enogastronomici, dei letterati o della sua casa editrice. Inoltre, se devo trovargli un'altra pecca, a volte si ripete, soprattutto dopo la metà del libro non è raro trovare gli stessi identici concetti. 

Per come sono io, il libro mi è piaciuto e molto. La penso esattamente così. Non possiamo arrogarci il diritto di consumare più di quello che possiamo. Madre Terra non ci farà credito in eterno. Prima o poi finirà. 
Ma siamo ancora in tempo per cambiare, e in questo senso, "La fine del mondo storto" può far riflettere soprattutto chi certi pensieri non li ha mai fatti. 

E speriamo che la nostra storia di umanità non si concluda davvera come nel libro: "L'uomo sarà l'unico essere vivente ad autoestinguersi per imbecillità. Amen".

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