L'orto a ottobre

Quest'anno è stato un bel lavoro a causa delle limacce, che più volte ci hanno devastato l'orto. Un vero flagello.

Tanto per dire: insalata seminata più volte e rasa letteralmente al suolo appena germogliata, zucche e zucchine trapiantate quattro volte, fagioli seminati tre volte, insomma ogni cosa che riusciva a germogliare veniva divorata nel tempo di una notte.

Siamo comunque riusciti a raccogliere abbastanza e ora l'orto ha ancora qualcosa da donare: le ultimissime zucchine mignon, le zucche, biete e spinaci tetragonia, cavoli cappucci e porri.

C'è poi qualche fagiolo lasciato andare per semente, due piante di mais della Val di Fiemme (anch'esse per semente), il prezzemolo e il sedano che stanno ricrescendo e diverse piante di borragine nate per disseminazione spontanea dalla vecchia pianta.

E poi tutto il cumulo delle erbe aromatiche, dalle quali sto attingendo per seccare in abbondanza per l'inverno e per farci il sale aromatico. In un angolo anche il rabarbaro, piantato quest'anno e ancora troppo piccolo, e il nasturzio, di cui ho usato i fiori. 

Adesso non rimane che togliere quello che è rimasto e rifare un'abbondante pacciamatura per favorire il lavoro dei microorganismi anche durante l'inverno.